La storia di ANMIG – Sezione di Modena

Fin dall’inizio della Prima guerra mondiale, nella provincia di Modena, vengono costituiti numerosi comitati di assistenza e di aiuto ai reduci. Il Comitato Provinciale Autonomo Pro Mutilati e Storpi di Guerra viene fondato nel luglio 1915 dall’aristocrazia e dalla grande élite politica, agraria ed industriale. Il Comitato aspira alla fondazione di una casa di cura e di riabilitazione al lavoro degli invalidi di guerra. Grazie al sostegno della Federazione delle Cooperative di Lavoro della Provincia e di tutta l’élite politica ed economica modenese, il progetto viene portato a termine nel 1917 con la creazione dell’Istituto Provinciale Autonomo Pro Mutilati e Storpi di Guerra. Grazie agli sforzi del Comitato e di vari attivisti socialisti mutilati di guerra, la Sezione di Modena dell’ANMIG viene fondata nel giugno 1918. La Sezione tutela gli interessi dei soci, li aiuta a svolgere le pratiche pensionistiche e sostiene gli sforzi di collocamento al lavoro intrapresi dall’Opera Nazionale Invalidi di Guerra [ONIG], ente assistenziale dedicato fondato nel 1917. Un anno dopo la fondazione, i soci sono appena 30, nonostante i mutilati in provincia superino le centinaia di unità. Una incessante attività di propaganda frutta alla Sezione 780 tesseramenti nel marzo 1919, che diventano 1449 nel 1920, ai quali si aggiungono 471 vedove.

La risposta offerta da ANMIG alle difficoltà di reinserimento sociale ed economico dei mutilati viene trovata, negli anni successivi, nella creazione di cooperative gestite e operate dai mutilati stessi.

Conservando i buoni rapporti con il Comune di Modena, la Sezione ottiene i locali necessari a svolgere le proprie attività: inizialmente una sala del Municipio per le riunioni e, dalla fine del 1918, alcuni locali di Via Albinelli che divengono sede della Sezione fino al 1930.

Dal 1929 l’ANMIG assume per Regio Decreto la veste giuridica di ente morale di diritto privato, che conserva tuttora.

Negli anni successivi ci fu la realizzazione della Casa del Mutilato di Modena, inaugurata nel 1936 quale sede della Sezione e delle sezioni provinciali dell’ONIG, dell’ANC, del Nastro Azzurro, dei Bersaglieri e degli Alpini, ottenendo gratuitamente il terreno dal Comune di Modena e diversi contributi dallo stesso, dai soci e da enti privati, ma anche la rappresentanza presso l’ONIG e presso la Camera delle Corporazioni.

Dal 1940 ANMIG viene trasformata in Associazione direttamente dipendente dal direttorio del PNF, sotto la tutela e la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel 1947, a conclusione della guerra, la Sezione diviene nuovamente, assieme all’ANMIG nazionale, uno strumento di lotta per garantire i diritti dei mutilati.

Nel 1952, Gina Borellini, mutilata di guerra, medaglia d’oro della resistenza, prima deputata modenese per il Partito Comunista Italiano, già membro del consiglio direttivo, diviene presidente della Sezione. La Sezione di Modena faceva proprio l’attivismo pacifista dell’ANMIG, ad esempio salutando la Federazione Mondiale Ex-Combattenti fondata dall’ANMIG nel 1950 ed aderente all’ONU, ribadendo il proprio assenso all’armistizio della guerra di Corea nel 1953, votando un ordine del giorno contro la bomba atomica nel 1954, auspicando la pace nel Vietnam nel 1968, condannando gli attentati terroristi neonazisti di Piazza della Loggia nel 1974 e della Stazione di Bologna nel 1980. L’impegno verso la pace è costruito anche e soprattutto con iniziative a carattere storico e commemorativo.

Nel 1997, il Congresso di Milano decide la costituzione di una Fondazione che inizia la propria attività nel 2003, raccogliendo 50.000 aderenti (discendenti in linea diretta dei soci). Nel 2009, gli aderenti alla Fondazione entrano a pieno titolo come soci dell’ANMIG, con diritto di voto e di accesso alle cariche associative a tutti i livelli.

Negli ultimi anni la Sezione continua la propria attività includendo anche i soci delle altre sezioni provinciali, chiuse per mancanza di fondi o per difficoltà organizzative, restando l’unica a livello provinciale dal 2016.

 

Adattato da: I GIOVANI E LA STORIA. UNA ESPERIENZA DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO a cura di Roberta Cavani, Elisabetta Imperato, Maria Grazia Folloni e Adriano Zavatti, Euroedizioni Torino, 2017.