ANMIG Modena raccontata in una pubblicazione ed in una mostra, tra le “tante storie” della città di Modena.

Per un’associazione di volontari essere ricordati è il compenso migliore; fare parte di una pubblicazione che, parlando della tua città, ti cita tra coloro che contribuiscono a caratterizzarla per “storie di impegno e solidarietà “, diviene un vero onore.

E ANMIG sezione di Modena insieme ai suoi soci ed ai suoi sostenitori è raccontata per la sua attività verso la conservazione della Memoria, nelle pagine della pubblicazione e nella Mostra che il Fotoclub Colibrì ha voluto produrre per celebrare il suo 60° compleanno.

Il Fotoclub Colibrì è un’attiva associazione culturale della nostra città che nel corso dei suoi primi 60 anni ha saputo, tra l’altro, raccontarla attraverso il linguaggio della fotografia e questo ambizioso progetto è divenuto un atto d’amore per la città per narrare “ …con le immagini , tante storie , note e meno note, tra quelle che rendono Modena viva, unica e riconoscibile agli occhi del mondo”…

Si tratta di un libro che celebra Modena nei suoi vari aspetti attraverso gli scatti dei suoi soci; ogni capitolo è un vero portfolio fotografico con la sua presentazione testuale, per illustrare il “Genius loci” di Modena, le sue caratteristiche socio-culturali intrecciate con le persone che la abitano o la hanno abitata. Con le fotografie dei capitoli del libro sono stati realizzati altrettanti pannelli che ne sono la sintesi e che sono stati presentati in una Mostra dedicata.

La pubblicazione “MODENA un luogo, un tempo, tante storie” è stata presentata nella sala di Rappresentanza del Comune di Modena alla presenza di Autorità civili e Dirigenti delle associazioni fotografiche. A seguire l’inaugurazione della Mostra fotografica, presso la Chiesa del Voto, nel Centro città.

L’associazione ANMIG Modena è presente nella pubblicazione e nella Mostra, all’interno della sezione – STORIE DI IMPEGNO E GENEROSITA’- dove sono raccolte storie di persone che agiscono da volontari per contribuire al benessere della società modenese, anche nei luoghi della cultura e della conservazione della Memoria. Il nostro Progetto ha titolo “Dare futuro alla Memoria” ed è realizzato attraverso il contributo fotografico di due sostenitori di ANMIG Modena, Velis Bursi e Paolo Borghi, soci del Club Fotografico e con il testo di presentazione di Adriano Zavatti e Roberta Cavani, soci ANMIG.

Trascriviamo il testo presente nella Pubblicazione:

DARE FUTURO ALLA MEMORIA

Velis Bursi, Paolo Borghi

 

“Vorrei dire ai giovani…” E’ questo l’incipit di un discorso che l’on. Gina Borellini ci ha lasciato come insegnamento. Oggi figli e nipoti dei Mutilati ed Invalidi di Guerra cercano di interpretarlo e di trarne nuova linfa e volontà di rinnovamento, rivolgendo soprattutto ai giovani la propria attività. Anche Gina, Partigiana, Mutilata e Medaglia d’Oro al Valor Militare, deputata, operò per questo nella sua trentennale azione nell’ANMIG modenese; non solo nella strenua difesa dei diritti di chi alla Patria aveva lasciato parte del suo corpo ed i migliori anni della propria esistenza, ma anche nell’impegno civile verso le nuove generazioni con la convinzione che in esse sia riposta la speranza di un mondo finalmente migliore.

Scrive Sabrina: conoscere la sezione modenese dell’ANMIG mi ha permesso di entrare in contatto con nuove persone, diverse da quelle che incontro a scuola quotidianamente, che mi hanno presentato una diversa faccia della storia fatta di sofferenza, morte in nome degli ideali che sembrano attualmente scomparire. Questo percorso mi ha reso maggiormente consapevole del patrimonio storico alle nostre spalle, ma anche del contributo che la nostra stesa regione ha fornito durante le guerre” (Classe IV – Liceo Muratori nella Relazione conclusiva del percorso di Alternanza Scuola-Lavoro).

Mantenere viva l’ANMIG è importante, anche se pare anacronistica e superata. Perché i suoi soci storici, i mutilati e invalidi delle guerre del ‘900 ancora viventi, sono sempre meno e, per ragioni anagrafiche, stanno scomparendo. Ma questi erano gli uomini che tornavano dalla guerra con il corpo e l’animo minati e spesso non erano più in grado, con le loro famiglie, di affrontare le difficoltà quotidiane; erano i contadini delle nostre zone rurali, i braccianti, gli artigiani delle nostre botteghe che tornavano feriti e non potevano riprendere il loro lavoro; ed ecco che proprio da questi reduci modenesi nacque già dal 1917 l’esigenza di costituire un’aggregazione con il compito di aiutarli nella ricerca di un lavoro dignitoso, nell’ottenimento di sussidi e giuste pensioni, per realizzare il loro nuovo inserimento sociale ed economico. Oggi gli eredi di questi mutilati ed invalidi non hanno dimenticato ed hanno assunto il compito di rinnovare e conservare la Memoria delle sofferenze dei loro Padri e del loro desiderio di pace, in una sorta di staffetta generazionale.

E proprio ai giovani e giovanissimi è dedicata una particolare iniziativa: un concorso indetto da ANMIG e rivolto alle scuole di ogni ordine e grado. In questo progetto ogni studente diventa “Esploratore della Memoria”; ricerca sul territorio, fotografa e censisce sul sito nazionale www.pietredellamemoria.it cippi, monumenti, lapidi che ricordano i Caduti, raccoglie in filmati ricordi di famiglia, documenti e fotografie. Questa esperienza rinsalda i rapporti intergenerazionali e rinnova il ricordo di questi Caduti che andarono in guerra giovani come loro.

Dal 2019 ANMIG Modena ha partecipato con una propria iniziativa al Festival Filosofia, caratterizzato ogni anno da una parola chiave: Persona, Giustizia, Libertà, Parola…proprio alcuni dei valori di ANMIG: parole di Pace dunque che sono state declinate anche dell’Associazione, a partire dalla propria esperienza e dalla storia vissuta, attraverso mostre, laboratori, conferenze. Attività talora realizzate in collaborazione con altre istituzioni impegnate nel sociale ed in attività di sostegno a chi subisce oggi, nei vari teatri di guerra, le stesse offese che i nostri Padri subirono.

“Vorremmo dire ai giovani” … di non dimenticare.

Adriano Zavatti, Roberta Cavani